martedì 4 ottobre 2011

Punto Tavarnelle

A luglio ho letto un post che mi ha molto colpito nel blog di Maria Antonia , un articolo che parlava del Punto Tavarnelle . Andatelo a vedere, è molto interessante anche perchè pubblica la fotografia di due merletti tipici eseguiti da lei.
Mi sono incuriosota perchè, nonostante le mie letture intensive di tutto quel che trovo sul merletto ad ago, non ne avevo mai sentito parlare.
Ho contattato Maria Antonia che, molto gentilmente mi ha spiegato quel che sapeva su questo merletto, poi ho trovato sul sito della Pro Loco di Tavarnelle, questo libro, che ho subito ordinato:

di Ebe Ciampalini Balestri

Illustra la storia del merletto ad ago in Italia ed in particolare nella Val di Pesa, in Toscana, con la scuola di Tavarnelle e quelle dei paesi limitrofi che si dedicavano principalmente al ricamo.
Questo punto venne insegnato a partire dal 1906 persso l'asilo Vincenzo Corti, che ospitava la scuola Elementare e la Scuola di Lavoro. In quell'anno giunse Suor Arcangela Banchelli, che sapeva eseguire il merletto ad ago, e iniziò ad insegnarlo alle bambine e ragazze. In quegli anni nella zona molte donne lavoravano la paglia: facevano delle lunghe trecce che poi vendevano alle manifatture di borse e cappelli di Firenze, grazie alla mediazione di "fattorine" che s'incaricavano di mantenere i rapporti tra la committenza e la mano d'opera. Per commercializzare i merletti si utilizzò lo stesso sistema, e i pizzi di Tavarnelle divennero famosi, tanto che furono utilizzati anche da Ferragamo per la tomaia di scarpette da sera.
Le illustrazioni del libro permettono di avere un'idea dei disegni utilizzati: in parte erano figurativi, simili al punto Venezia, con fondo a barrette con pippiolini. I più caratteristici mi sembrano però quelli geometrici, o parzialmente geometrici, come quelli di Maria Antonia; utilizzano in abbondanza il motivo del cerchio con pippiolini, che talvolta fa da sfondo a motivi figurativi stilizzati, in particolare la donnina e l'omino, che sono tipici di questa lavorazione.
La tecnica utilizzata sembra essere quella dell'aemilia ars.
Qui si fermano le mie informazioni. Pare che a Tavarnelle ci siano ancora delle persone che eseguono questo merletto, e che sia possibile acquistarlo, ma non so se esista una Scuola o un'Associazione che ne tuteli il nome e la divulgazione.

Vista la povertò di immagini di questo post, ho deciso di arricchirlo con alcune fotografie prese dal balcone di casa: