giovedì 15 luglio 2010

Cominciamo dall'inizio

Non è facile trovare l'inizio della storia del merletto ad ago. Il bandolo della matassa pare ingarbugliato nei gomitoli della storia del ricamo, spesso è difficile distinguere il limite.

Cominciamo col definire il merletto ad ago, tanto per fare un po' di chiarezza? Alcuni considerano il merletto un tessile che presenta molti "buchi", ottenuto anche a partire dal tessuto, con sottrazione e raggruppamento di fili.

Io tendo a sposare la concezione più "radicale": oggetto tessile fatto solo con ago e filo, senza supporto di tessuto. Punto in aria, ma anche puncetto, merletto armeno, Oya. Poi c'è il chiacchierino, il tombolo, il macramé, la rete a modano ricamata; sono merletti ma non sono ottenuti con ago e filo (per la verità il chiacchierino si può eseguire anche ad ago, ma mi sembra un'alternativa alla tecnica originale).



Dove e quando nasce il merletto ad ago che conosciamo come punto in aria?

Sembra assodato che nasca a Venezia alla fine del 15°-inizio del 16° secolo; alcuni testi, per esempio questo indicano un inizio molto più remoto, ma considerano come merletto ad ago anche il ricamo su rete (tessuta o annodata).

Un'arte così raffinata però non può nascere dal nulla, e proprio leggendo il suddetto libro ho pensato che sia nato in quel contesto perchè a Venezia arrivavano merci dall'oriente, dalle isole greche e dalla Turchia. In questi Paesi si era molto diffusa la produzione di tappeti annodati, dalla cui evoluzione sono nati i merletti annodati, come quello armeno e quello turco (Oya).



Ho pensato che il punto festone, che si usa in tutte le sue varianti per il merletto di Venezia, potrebbe essere una modifica di questi punti, elaborata poi fino a raggiungere i livelli di grande raffinatezza che conosciamo; potrebbe essere questa la novità venuta dall'oriente in quegli anni: l'introduzione di questo punto che in Europa era sconosciuto. Con la sua semplice annodatura, è l'unico che per "reggere" non necessita di un supporto di tessuto, basta un filo su cui avvolgersi.

Una volta cominciato, non c'è limite alla fantasia: si comincia con il Punto tagliato



Si prosegue col reticello, che mantiene la struttura geometrica del tessuto, ma è già eseguito senza il suo supporto




Per proseguire con il Punto Venezia più classico che aggiunge una terza dimensione al merletto, rendendolo tridimensionale












2 commenti:

  1. Cara Silvia,
    il mio suggerimento è che Lei si adoperi per la creazione di una bibliografia internazionale generale sul merletto ad ago, che documenti finalmente in modo rigoroso e definitivo la storia di quest'arte.

    Suo aff.mo
    Giuseppe

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  2. Hola Silvia soy Merce de España, acabo de conocer tu blog y me ha encantado y me hice seguidora he visto cosas que no conocía y me parece buenísimo. Yo en esto de los blog soy nueva hace poco que me muevo en este mundo yo también tengo 2 blogs uno de malla bordada o filet y otro de patchwork mi dirección es mallabordadamerce.blogspot.com gracias por enseñarnos cosas tan bonitas

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